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Il profilo professionale dell’ostetrica autonoma: sapere, saper essere e saper fare

Chi è l’ostetrica? Nell’immaginario comune, l’ostetrica è “colei che fa nascere i bambini” e che lavora unicamente nella sala parto dell’ospedale. Ma il profilo professionale dell’ostetrica è molto più ampio. Il suo campo di lavoro non si ferma infatti al percorso nascita, ma spazia dall’adolescenza, alla contraccezione, dalla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, all’assistenza all’interruzione volontaria di gravidanza, dalla tutela dei diritti alla maternità, alla prevenzione oncologica, dall’elaborazione di esperienze negative, all’assistenza alle donne di altre culture, fino ad arrivare all’assistenza ginecologica, al supporto in menopausa e in quella delle donne della terza età. In sostanza la figura dell’ostetrica è al centro dell’universo femminile e accompagna la donna durante tutte le fasi della sua vita.

Una specialista per le patologie vulvari

Per il suo profilo formativo e per le competenze acquisite durante il corso di laurea, l’ostetrica è la figura professionale più vicina alla donna affetta da patologie vulvari. Le disfunzioni perineali colpiscono la donna durante tutto il suo ciclo vitale, interessando la regione pelvica, l’utero, la vescica, la vagina e il sistema ano-rettale. Il pavimento pelvico vive in questa zona e attraversa questa struttura, per cui richiede che il professionista sanitario abbia una formazione ostetrico-ginecologica e colonproctologica. Questa specifica competenza maturata dall’ostetrica è utile nel trattamento di diverse disfunzioni pelvi-perineali femminili come l’incontinenza urinaria e/o anale, il prolasso degli organi pelvici, il dolore pelvico e la dispareunia, la stitichezza legata all’ultimo tratto dell’intestino. In questa ottica, la figura professionale dell’ostetrica assume un ruolo di primo rilievo.

profilo professionale ostetrica

Prevenzione e trattamenti conservativi

Con il trattamento conservativo possono essere trattati tanti sintomi derivanti dall’alterazione funzionale delle strutture che sono contenute all’interno della cavità pelvica. Prendersi cura delle disfunzioni pelvi-perineali, infatti, non solo può portare a una maggiore presa di coscienza dell’area perineale da parte della donna, ma aumenta la qualità di vita in generale in quanto si migliorano le funzioni relative all’area della sessualità, della riproduzione, della funzione urinaria, della funzione defecatoria, riequilibrando così un sistema che per diverse cause è andato in tilt.

Per tale ragione la chiave vincente è sempre quella della prevenzione e la figura dell’ostetrica è importante nell’attivazione di percorsi dedicati, dall’informazione all’educazione, fino alla rieducazione in associazione o meno alla riabilitazione pelvica. Spesso però, la prevenzione non basta e nella donna compaiono comunque sintomi inerenti a patologie del pavimento pelvico che rendono necessario un intervento più mirato. Un vera e proprio trattamento funzionale.

Quando è necessaria la riabilitazione del pavimento pelvico

La riabilitazione del pavimento pelvico è un trattamento adatto a tutte le donne, non solo a quelle che hanno appena partorito. Una percentuale sempre più alta di donne che non ha mai avuto gravidanze lamenta la presenza dei disturbi correlati all’area pelvica. Le situazioni più comuni per le quali è utile ricorrere alla riabilitazione del pavimento pelvico sono:

  • dolore pelvico cronico e vulvodinia
  • dispareunia
  • incontinenza
  • disturbi dello stimolo urinario
  • prolasso genitale
  • dolore mestruale
  • vaginismo
  • cistite cronica, vaginiti, vaginosi batteriche e infezioni recidivanti
  • stipsi cronica, defecazione ostruita ed emorroidi

La riabilitazione del pavimento pelvico è fondamentale dopo chirurgia, gravidanza, parto e ingresso nella fase di menopausa. Sottoporsi a trattamenti con device di ultima generazione consente di prevenire numerose situazioni disfunzionali (come ad esempio l’incontinenza urinaria e il prolasso genitale) che minano la qualità della vita di una donna.

Benefici del trattamento riabilitativo

Il trattamento di riabilitazione del pavimento pelvico riduce il dolore quando è presente, riduce il ricorso alla terapia farmacologica, aumenta la percezione e il controllo del perineo, migliora la qualità di vita e il benessere sessuale, migliora la continenza degli sfinteri, permette di evitare il ricorso alla chirurgia, tonifica la muscolatura che da supporto ai visceri pelvici e consente di recuperare pienamente le competenze dei muscoli perineali dopo il parto, soprattutto in caso di lacerazioni o episiotomia.

profilo professionale ostetrica

Il profilo professionale dell’ostetrica autonoma

L’ostetrica libera professionista è un’ostetrica che ha deciso di lavorare sul territorio, nella comunità, e svolge la sua attività in regime privato presso associazioni, case maternità, studi privati o a domicilio. Nonostante il modello di cura ostetrico è presente ormai in maggioranza negli ospedali sotto forma di lavoro dipendente, molte specialiste tendono a svolgere la libera professione, in particolare le donne con età inferiore ai 30 anni, che hanno iniziato a svolgere la propria attività subito dopo l’abilitazione. La maggior parte delle ostetriche lavorano come libere professioniste a tempo pieno, esercitando individualmente.

Negli ultimi anni la libera professione è stata una preferenza delle neolaureate, che in situazione di mancanza di lavoro in forma dipendente, hanno vagliato questa modalità di lavoro, convinte e consapevoli della scelta effettuata. Secondo l’Associazione Italiana Ostetriche, solo il 47% delle ostetriche, a distanza di un anno dalla laurea, trova lavoro come dipendente, cioè poco meno della metà di coloro che ogni anno si iscrivono al corso di laurea. Essere delle professioniste autonome significa portarsi al di fuori delle strutture ospedaliere o territoriali, cioè essere titolari di sé stesse, con la possibilità di scegliere in autonomia il tipo di assistenza da offrire alla donna.

Un percorso basato sull’assistenza one to one

Iniziare un percorso d’imprenditorialità significa pensare a un progetto, intraprendere un tragitto tortuoso, che presenterà di certo difficoltà, ma se ben gestito saprà offrire soddisfazioni. In questo percorso un’ostetrica si mette alla prova, si circonda di nuovi stimoli e ha l’opportunità di imparare molto e di fare un’esperienza completa. Il lavoro di libero professionista deve rispondere ai propri bisogni e diventare parte integrante della vita. Per queste ragioni bisogna conoscere ed essere consapevoli delle competenze e dei passaggi necessari per trasformare un’idea imprenditoriale in un vero e proprio progetto operativo.

Essere imprenditore significa esercitare un’attività orientata, anche, al risultato economico e quindi prima di tutto pianificata. L’imprenditorialità, anche per un profilo professionale come quello dell’ostetrica, è l’insieme delle capacità di concepire ed elaborare un’idea e di realizzare una valida sintesi tra risorse e competenze disponibili, creando un sistema di servizi che risponda ai bisogni del cliente. Rispondere alle esigenze dell’utenza con i servizi offerti significa soddisfare le necessità del cliente al meglio delle possibilità, realizzando un profitto duraturo e valorizzando le competenze e le risorse che si possiedono. Sapere, saper fare e saper essere sono tre declinazioni necessarie per l’ostetrica moderna.

Top Quality Health: tecnologia a portata di mano

L’ostetrica è la professionista specializzata nell’assistenza alla donna. Visto la delicatezza dei momenti della vita in cui interviene tale figura, diventa particolarmente importante affiancarsi a specialisti di particolare esperienza e grande sensibilità. Negli ultimi anni oltre a questo ruolo la figura professionale dell’ostetrica ha conosciuto un ulteriore sviluppo, che è diventata ormai chiave per la cura (intesa come care) della donna. Da ciò, emerge la necessità di una figura professionale di cui siano chiaramente definiti gli standard formativi, che sia regolamenta e autonoma.

Le evidenze scientifiche dimostrano che un’eccessiva medicalizzazione del paziente può comportare un aumento delle patologie e dei rischi per la paziente, sia essa giovane madre, donna in menopausa o bambina. L’assistenza dell’ostetrica, una figura percepita come meno medicalizzante, risulta vincente in termini di prevenzione e salvaguardia della salute. Chi si affida all’ostetrica riduce, dati alla mano, il numero di ricoveri, la depressione post parto, l’incontinenza urinaria e le complicazioni patologiche in età senile. Qual è il segreto? È l’assistenza one to one, cioè il rapporto intimo e diretto che giova profondamente alla buona riuscita dell’evoluzione fisiologica della donna e Top Quality Health è a fianco delle specialiste ostetriche per facilitare il loro lavoro. I device TQH sono infatti facilmente trasportabili e garantiscono alla specialista la possibilità di svolgere la libera professione in maniera itinerante, spostandosi in varie cliniche e offrendo prestazioni a un ampio bacino di pazienti. Una tecnologia a portata di mano.